Tracce di emozioni

pensieri, emozioni e raggi di sole attraverso le tenebre

stricken office worker

La presenza di una laurea nel curriculum di un nato dopo il 1970, ormai l’ho capito, è segno certo di corruzione quando non d’infamia. Entri all’università ispirato da un confuso moto ribellistico ereditato dal liceo, dalle tempeste ormonali in tragico riflusso, da un Sessantotto inesistente ridisegnato ad arte dagli ingegneri di una qualunque Warner Bros travestita da indie label. Oppure fai il tuo ingresso a giurisprudenza già convinto che un altro mondo è possibile solo su un altro mondo ma speri di poter contare perlomeno sul principio meritocratico che governerebbe l’istruzione superiore (e le borse di studio) (e i concorsi per ricercatore). E ancora: i tuoi sono rimasti romanticamente fermi al 1950 e ti hanno trasmesso – con un ardore, un entusiasmo davvero commoventi se non fosse che sconterai questo abbaglio sulla tua pelle – l’assurdo convincimento che una laurea con il massimo dei voti valga un futuro in cassaforte. Entravi all’università convinto di barattare cinque anni di lavoro quasi artistico su codici, riforme tributarie, diritti civili e altra macchinosa teoretica con il miraggio di una competenza, di un’esperienza, o perlomeno accontentandoti di un (?) arricchimento culturale. Ne uscivi che una totale disillusione, la deferenza incondizionata, il ricorso all’accattonaggio, all’intrallazzo, facevano già parte del tuo codice genetico.

(da Nicola Lagioia, Occidente per principianti, Einaudi 2004, pp. 69-70)

Personalmente non concordo su tutto quanto espresso in questa pagina, né lo trovo particolarmente rispondente alla mia realtà (se non altro perché non mi sono laureato con il massimo dei voti…), ma purtroppo molte di quelle affermazioni non mi sembrano per nulla inverosimili, rapportandole ad esperienze vissute o semplicemente osservate dall’esterno.
Questo brano – ed anche la parte immediatamente successiva – è però davvero spassosissimo e, con tono lieve ma fortemente cinico, induce alla riflessione su molti aspetti della vita reale, soprattutto di chi, forse un po’ impreparato, vive in questi anni incerti quest’età di mezzo, accompagnato dalle insicurezze proprie e da quelle provenienti dal mondo e dal tempo che lo circondano…

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